«Ti racconterò cosa ho sognato stanotte,» dice a Marco. «In mezzo a una terra piatta e gialla, cosparsa di meteoriti e massi erratici, vedevo di lontano elevarsi le guglie d’una città dai pinnacoli sottili, fatti in modo che la Luna nel suo viaggio possa posarsi ora sull’uno ora sull’altro, o dondolare appesa ai cavi delle gru.
Italo Calvino, Le Città Invisibili
(Con Diego e Isabel en la Plaça de la Vila de Gracia, Barcelona)